La Storia
Il Castello di Pissignano
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Origine del nome
Perché Borgo LIZORI?
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“Lì”,
avverbio di luogo, nella nostra lingua, dove.
“Zo”,
etimo del verbo greco vivere.
“Ri”,
sempre dal greco antico, orao ossia vedere.
LI-ZO-RI: Lì dove-la vita-vede, lì dove-la vita-si contempla
Con un passato glorioso di secoli alle spalle e una stagione più recente (dal secondo dopoguerra in poi) in cui il castello fu ridotto in uno stato di totale abbandono, il Borgo ha conosciuto la sua rinascita a partire dalla seconda metà degli anni ’70 per iniziativa di un gruppo di italiani – architetti, ingegneri, imprenditori, artigiani, professionisti – coordinati da Antonio Meneghetti, artista che molto ha amato questi luoghi e in cui si è formato artisticamente.
. L’intervento di riqualificazione del Borgo è stato condotto con risorse esclusivamente private, investite da decine di persone, accomunate da entusiasmo e passione, non solo per acquistare e ristrutturare, ciascuno, la propria unità immobiliare (ruderi), ma anche per restituire alla fruizione collettiva tutti gli spazi di uso comune. Senza sussidi né sponsor, senza finanziamenti pubblici o di terzi, senza alcun intento speculativo. Per questo luogo si è aperta quindi una stagione di nuova giovinezza che l’ha restituito ai nostri giorni e rappresenta oggi uno dei rarissimi castelli triangolari di pendio perfettamente preservati in Italia. Coloro che hanno lavorato e investito nel recupero di questo borgo da oltre quaranta anni lo chiamano affettuosamente Lizori.
Oggi il borgo oltre ad ospitare il Relais e il Ristorante Il Gallo d’Oro è sede di numerose associazioni, enti e istituzioni sia a carattere nazionale che internazionale, che operano in vari campi: da quello artistico a quello scientifico, da quello di ricerca a quello formativo di un uomo laborioso nel suo luogo, ma aperto alla nuova globalizzazione per radiare valori sociali, di civiltà e sviluppo.